MERCE FRAGILE
una drammaturgia di Federico Caramadre Ronconi
http://www.federicocaramadre.com/
uno spettacolo teatrale andato in scena con
Alessia Berardi
Francesca Sanna
e
Lina Bernardi
Parisina Antonozzi
la lettura scenica della sceneggiatura è stata interpretata da
Gisella Burinato
Annalisa Picconi
Paolo Salomone
Nicola Trevisan
"Merce fragile" è uno spettacolo teatrale per la nuova
drammaturgia europea
Hermes Studi d'Arte Associati
www.hermesartstudios.com
art solutions
Officine grafiche
HermesArtStudios
MERCE FRAGILE
Presentazione a cura di
Memmo Giovannini
Una scrittura drammaturgica di Federico
Caramadre Ronconi
La felicità è
una perla nascosta nella sofferenza
«Le deportate
erano, nel migliore dei casi, estenuati animali da
lavoro e, nel peggiore, effimeri "pezzi d'immondizia".
Ce lo confermano le pochissime a cui la forza,
l'intelligenza e la fortuna hanno concesso di portare
testimonianza».
Primo Levi
In Merce fragile di Federico
Caramadre Ronconi, il linguaggio, man mano che procede
lo spettacolo, diventa sempre più metaforico e
evocativo. La lingua realistica è inutilizzabile in
quanto lingua del potere, che ha reso possibili crimini
atroci. La parola poetica è quasi evanescente. Le frasi
si compongono di spazi vuoti e delle parole che sono
state strappate al silenzio. L'apertura alla lettura
nella prima parte dello spettacolo non cancella la
solitudine e l'abbandono. La sua poetica, a volte oscura
e difficile ma pronta al dono, è come una parola che apre-e-nasconde, luce e segreto. Con essa si può
conversare nella notte del dolore, del lutto,
dell'abbandono, e nel tempo che segue la separazione
soprattutto, nell'attesa dell'ora sospesa in cui
germoglierà (forse) il miracolo. L'alba non è il momento
in cui il sole inizia a sorgere, ma l'istante di massimo
buio che lo precede di poco, l'attimo così totalmente
privo di luce che sta a un soffio dall'avvento della
luce stessa.
Caramadre nel suo
testo ci dice la verità, e la verità, si sa, è il
contrario della consolazione. Vera è la notte, verissimo
il buio, vere la separazione e l'attesa, la sospensione.
Altrettanto vere possono essere le nostre parole: in
loro possiamo riposare e riprendere forza, e ricordare e
benedire. In Merce fragile, ciascuno può leggere
la propria storia: ciò che ci viene incontro è una
parola viva.
Con il suo sguardo di poeta Federico
Caramadre Ronconi non si distoglie da un qualcosa a
fronte, che egli stesso individua nella memoria (il
popolo ebraico sterminato), ma è stato un tradursi
continuamente: la vita come testo a fronte della
scrittura e viceversa.
Memmo Giovannini
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