Angelo Farnese muore assistito dal
fratello Alessandro
Nulla può la virtù, né l’arme o l’amore, ‘che
quando morte chiama seco ogni lotta vien cosa vana, ed ogni accorgimento
delle umane rede qui conserva solo il giglio, che nella vita, come un
carico di doni, l’uomo morto si concede.
"Questo antico castel che aerio siede Su vulcanico scoglio, e a l'onda
in seno
Bella ninfa del lago immerge il piede
E leva alta la fronte al sol sereno,
In loro retaggio le ducali rede
De la gente Farnesia allor l'avieno
Quando il secondo Pio scosse la soma
Di gravi cure a lor venia da Roma..."
(Da una descrizione di Capodimonte
risalente al 1453)
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Capodimonte
12 luglio 1494
...NEL FRATTEMPO
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