A. D. 1494

 

Il Papa col seguito di cardinali scappa
rifugiandosi in castel S.Angelo

Anche se la storia vide pronunciare a Carlo VIII le parole: «Venni a porgere fede di obbedienza e di venerazione alla Santità Vostra, come i re di Francia miei predecessori usarono fare», la Roma del tempo si vide saccheggiata e insozzata ovunque dalle soldataglie francesi, svizzere e tedesche, dell’invasore.


Con tanti a controllar le sue faccende, dalla cugina Mila al porporato Cardinal Farnese, da monsignor Sanseverino all'Anichino suo fido cavalier cortese, il Papa simoniaco, affaccendato da dama Gelosia e da novello Amore, non si curò di sistemar l’affar di stato e l'invasore, che col suo esercito la storia vide tosto a Porta, imponendo alle brache del papato di rifugiarsi a Castello con la scorta.

 

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