Random: i racconti dell’umana fragilità che fanno sorridere, al ritmo di un riso amaro.
Random: la raccolta di racconti. Un percorso narrativo in cui si sente profondo un certo legame con le realtà rurali, contadine. Le tradizioni, i cibi, la natura, le radici, l’eros, sono lo sfondo in cui si alternano i racconti, tra sintesi di stesure teatrali e veri e propri “appunti di viaggio”.
Al pari dei giochi dei surrealisti che si basavano sulla casualità e sul richiamo dell’inconscio, anche “Random” esplicita la logica e la poetica riscontrabile in ogni “gesto”dell’artista. Una poetica che vede ben calibrate forma e contenuto, dove la parola si fa ritmo e gli “orrori” dell’umana fragilità ci fanno sorridere, di un riso amaro. Come avviene in questa raccolta di racconti che ci portano dall’atmosfera di una Parigi che conserva intatto il fascino dei libri di Breton, ad un nostalgico Portogallo meta di vacanze tra amici, alla Roma di chi l’ha costruita, a fatica la vive, la trasforma e da essa viene trasformato, continuamente.“Random” ci propone infatti una carrellata sul genere umano, una sorta di tragicomica comédie humaine.
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Tutto questo ci viene raccontato con una prosa a volte brillante e incalzante, a volte poetica e lenta, ma sempre ricercata e raffinata nella quale forte si avverte la presenza dell’autore il quale spesso si rivolge al lettore in prima persona, esponendosi, svelandosi piano piano, creando così un sottile senso di complicità. La natura randomica del libro consente un’altrettanto lettura randomica in cui il lettore si può divertire ad aprire casualmente una pagina senza che il senso del tutto sia compromesso, ad abbandonare il libro per poi tornarci con un’altra predisposizione, altre aspettative, altri stati d’animo. Ma “Random” risulta talmente coinvolgente che lo si divora in breve tempo e presto si è invogliati a scoprirlo anche sotto le sue altre forme, pagine web, reading (spettacolo) teatrale, programma radiofonico.
Piera Peri