FARFALLE
un copione
originale di
Federico Caramadre
Ronconi
PREMI E RICONOSCIMENTI
Premio Fondi La Pastora per lo Spettacolo
XXX edizione
Premio Miglior attrice non protagonista Rassegna
"Schegge d'autore" 2004
www.federicocaramadre.com
Condizioni d'uso
Il testo è
tutelato dalla S.I.A.E.
La messa in scena o l'utilizzo, in tutto o in parte,
è subordinata alla dichiarazione presso un ufficio S.I.A.E. di zona
Riferimenti:
Titolo Composizione FARFALLE
Autore FEDERICO CARAMADRE
Genere OPERA PROSA
Data dichiarazione 13/05/2004
Codice Opera
136759
Premessa
I nomi dei personaggi sono fittizi, qui utilizzati solo per una più immediata
identificazione. In scena non si chiameranno mai per nome tra di loro.
Tranne che per il prologo, l’azione è ambientata in interni, ed è suddivisa in
scene o quadri. Ad ogni scena corrisponde un luogo diverso, caratterizzato da un
singolo elemento (es. una lampada da tavolo per simulare un salotto, un neon per
evocare una corsia ospedaliera): tutto è consentito.
I quadri, nove in tutto, sono anche nove diversi momenti delle vicende umane dei
personaggi, cronologicamente consequenziali tranne che per prologo ed epilogo.
Sebbene si alternino in rapida successione, tra una scena e la successiva sono
previsti salti temporali relativamente lunghi.
L’ambiente chiuso serve a descrivere una sensazione claustrofobica, e gli
incastri emotivi tra i personaggi dovranno contrastare con la pulizia della
scena.
È una storia dei nostri tempi.
F.C.R.
Personaggi
MANUELA una donna sui trenta
MARTINO il compagno di Manuela
MALENE una amica di Manuela
MIMMO un amico di Martino, oltre la cinquantina
Un primario
Un giovane amante
SIPARIO
Prologo
Passeggiando all’aperto.
Manuela Conosci l’effetto farfalla?
Mimmo Eh?! No.
Martino Effetto farfalla?
Manuela Sì sì, effetto farfalla.
Mimmo Ah, sì, quella faccenda delle ali…
Manuela Esatto, il battito d’ali di una farfalla in Messico influisce sull’andamento del prezzo del cheeseburger in Asia!
Martino Che sarebbe come dire “cavoli a merenda”!
Mimmo Ma no! È una rivoluzione. Oramai viviamo in un mondo in cui tutto è connesso e interdipendente. Anche tu dipendi in qualche modo da me!
Martino Ti piace l’idea, eh?!
Manuela Forse per questo si dice che la felicità dipenda da piccoli gesti quotidiani, forse è proprio questo.
Martino Ecco che arriva la pietra filosofale, il gran segreto.
Mimmo Il segreto?! Ma sai che in effetti le faccende climatiche, economiche, non sono sempre accadimenti lineari, non sono più dovuti a un rapporto diretto tra causa ed effetto, ma risultano da un complesso ordine di cose, da una fonte che alcuni studiosi identificano col caos, il disordine da cui tutto trae origine?!
Martino …Il filosofo.
Manuela Ma no, è così, vengono sovvertiti tutti gli equilibri tra causa ed effetto.
Mimmo Un contadino del Chapas pianta mais transgenico e qui da noi arriva una alluvione.
Martino O il Borgorosso football club vince le elezioni!
Mimmo Ecco. Viviamo in un villaggio globale. Non possiamo far finta di niente.
Manuela Dipendiamo l’uno dall’altra.
Martino Sarà, ma non mi piace.
FINE PROLOGO
Scena I - Inverno
Parlano senza ascoltarsi, a tratti molto rapidamente.
Manuela Forse dovremmo sposarci.
Martino Sposarci?
Manuela Sposarci.
Martino Ma poi dovremmo concepire un figlio!
Manuela Un figlio?
Martino Un figlio.
Manuela Sì, forse dovremmo sposarci.
Martino Già, è quello che il mondo si aspetta da noi.
Manuela …e avere dei figli.
Martino E trovare un lavoro.
Manuela (Ci ripensa) Il mondo?! Quale mondo?
Martino (Come sopra – sovrapponendosi) Figli?! Ma di che figli parli?
Manuela Che diavolo c’entra il mondo adesso? E il nostro amore?
Martino Hai detto figli! Plurale! Figli! Figli plurale figli. Hai detto figli e sottolineo figli al plurale?!
Manuela Sì, e potresti anche trovare un lavoro decente, mettiamo su famiglia e non ci si pensa più. Fine dei combattimenti, stop. Pace. Firmiamo un armistizio e ci dedichiamo completamente a loro, e a noi, insieme. (Breve pausa) Perché non è quello che vorresti anche tu? Che diavolo c’entra il mondo?
Martino Beh, sì, ma sai, il mondo… Quello che dici è esattamente quello che s’aspetta il mondo da una coppia sposata, no?! Il bel quadretto familiare! Che concepiscano figli, sì, che si “prolunghino” insomma. E lui dovrebbe lavorare. Io dovrei lavorare. Avere un “ruolo sociale”. Socialmente riconosciuto. Definito. Anzi, coi tempi che corrono dovresti lavorare anche tu.
Manuela Questi luoghi comuni mi danno il voltastomaco. Sono irritanti e instabili come le belle farfalle. Quadretti idilliaci. Ma durano tanto poco quanto sono appariscenti. Si consumano in fretta.
Martino Le farfalle sono un’altra cosa.
Manuela Però pensa, l’estate potremmo andare tutti al mare…
Martino Io rientrerei tutti i giorni iper-stressato dal lavoro…
Manuela E potremmo affittare una bella casetta sulla riviera e starci per un mese intero…
Martino Mi arrabbierei con te perché non troverei la cena pronta…
Manuela Tu ti occuperesti delle piccole riparazioni domestiche.
Martino E ti rimprovererei di non curarti abbastanza di tuo marito e dell’educazione dei tuoi figli che continuano a infilarsi le dita nel naso anche a tavola, e passeresti tutto il tempo tra faccende inesistenti, amiche e parrucchieri.
Manuela Pensa come sarebbe bello.
Martino Mi impediresti di comprarmi la moto che mi piace perché “è pericoloso”, e perché “è roba da ragazzi”, e perché oramai sono un padre di famiglia e devo avere la testa sulla spalle.
Manuela …E dovremmo risparmiare.
Martino Altrimenti niente vacanze al mare d’estate.
Manuela Così, invece di vivere sempre in affitto potremmo pensare di costruirci una casetta tutta nostra. E coi soldi dell’affitto pagare un mutuo.
Martino Perché tu certo non rinunceresti alle tue comodità, ovviamente.
Manuela In campagna…
Martino E vuoi una villetta con giardino lontana dalla confusione, ma con tutti i servizi a portata di mano, ovviamente.
Manuela …Ah, ma senza rinunciare alle comodità, eh no, più che altro per i bambini, dovranno crescere come si deve.
Martino Mentre io dovrei vendere la decappottabile per passare a una familiare.
Manuela E magari una piscina, anche piccola, pensa che bello, una piscina tutta per noi!
Martino Sicuramente non mi permetteresti di cucinare.
Manuela La cucina è un ambiente importante, bisognerà sceglierla con cura, sì sì.
Martino Mi diresti che lascio tutto in disordine e che non devo ficcare le mani tra le tue cose.
Manuela Un mutuo. Dovremmo accendere un mutuo.
Martino Diventeresti insopportabile.
Manuela Bisognerà avere almeno una busta paga.
Martino Io non guarderei più le tue curve come prima e mi cercherei una segretaria.
Manuela Che segretaria, quali curve?
Martino Quelle che vedo adesso.
Manuela Ma saresti il padre dei nostri figli!
Martino Tu la figlia di mia suocera. Le tue tette seno da latte per le creature, le nostre. Curve da rispettare, da osservare in religiosa venerazione, non da toccare!
Manuela Che sciocchezze!
Martino È così.
Manuela E adesso?
Martino Adesso è diverso. Adesso sono tette.
Manuela E allora toccale!
Martino Tocco.
Manuela Tocca.
FINE SCENA I
Scena II – Stagione successiva
Mimmo La sua bellezza… È disarmante.
Malene Ne sei così innamorato?
Mimmo Vorrei venisse a vivere con me.
Malene E perché invece non ti trasferisci tu?
Mimmo Alla mia età?! Ma figurati.
Malene Sempre così voi uomini, pigri.
Mimmo Se solo quel giorno non fossi entrato in quel bar…Voglio viverci insieme!
Malene Un passo importante. La tua ex?
Mimmo Capirà.
Malene Hai pensato a tutto?
Mimmo Spero di sì. Non faccio altro che fantasticare come sarebbe bello. Pensa: condividere la vita giorno per giorno. Svegliarsi insieme, fare progetti per il domani, costruire una famiglia, un nido, e curare il nostro amore, farlo crescere, difenderlo.
Malene Che tenero... A volte mi commuovi, parli come una donna.
Mimmo Lo so. Smettiamola.
Malene Di fare che?
Mimmo I patetici.
Malene Sei troppo duro con te stesso.
Mimmo Lo so.
Malene E allora?
Mimmo È la vita ad essere severa, mai una cosa che vada liscia.
Malene Ce la farai, non preoccuparti. E sarà bellissimo. Vedrai.
Mimmo Lo so.
FINE SCENA II
Scena III - Estate
Martino Malene ha gli occhi grandi. Malene ha un bel seno, i seni distanti che dentro ci passa un palmo. Malene ha una pelle color nocciola. Malene è rossa, ma rosso rosso, non carota.
Mimmo Malene è tinta.
Martino Malene è riccia, che quando tira i capelli a liscio stare a guardarla è un incanto. Malene ha un gran bel corpo, due occhi grandi e neri, e due seni così attraenti che qualsiasi uomo la incontri desidera disperdere il suo seme dentro di lei.
Mimmo Maschietti.
Martino Malene è femmina da monta. Malene, è un incendio.
Mimmo Ma è anche la migliore amica di tua moglie.
Martino Sì, ma non posso fare a meno di… Ne sono attratto. Diamine, ne sono attratto. Ne sono attratto punto. Attratto.
Mimmo Dovresti fare attenzione. Tua moglie ti ama. Ha sofferto molto per causa tua. Soprattutto prima di sposarvi. Dovreste fare attenzione.
Martino …Malene ha gli occhi grandi e canta che è un incanto. Ha un bel seno. Malene ha gli occhi grandi e un seno che ti ci perdi. Ha la pelle color nocciola e un sorriso smagliante. Malene è un incendio. Malene ha gli occhi grandi e un seno che dentro ci passa un palmo.
FINE SCENA III
Scena IV - Estate
Manuela Ho abortito.
Malene E lui te l’ha permesso?
Manuela Non lo sa.
Malene Avresti dovuto dirglielo.
Manuela Avrebbe pensato che volessi incastrarlo.
Malene E allora?
Manuela Non me l’avrebbe mai perdonato.
Malene Adesso sei tu che hai qualcosa da perdonare a te stessa.
Manuela Forse.
Malene Forse.
Manuela … (silenzio)
Malene …
BREVE PAUSA
Malene Ma all’epoca, lo volevi un figlio?
Manuela Più di ogni altra cosa.
Malene Allora forse non era l’uomo giusto.
Manuela Oppure non sono giusta io.
Malene Sempre che ce ne sia uno.
Manuela Forse.
Malene Forse.
FINE SCENA IV
Scena V - Autunno
Mimmo Non è la persona giusta.
Martino Come fai a dirlo?
Mimmo Si vede che non ci crede. Non ci crede in questa storia. La sua è solo compassione.
Martino Compassione? Ma è un’assurdità! Come fai a dirlo, da che lo vedi?
Mimmo Glielo leggo negli occhi.
Martino Banalità.
Mimmo Lo sguardo non mente. Non può.
Martino E gli occhi sono lo specchio dell’anima… Rischi di rovinare tutto per un pregiudizio.
Mimmo Ti ricordo che non sei nella posizione più appropriata per insegnarmi qualcosa. No, non puoi insegnarmi niente. Al momento non sei il più adatto per questo genere di considerazioni.
Martino Ho capito! Basta, ho capito! Può darsi che tu abbia ragione. Però lo sai, non ho mai avuto intenzione di ferirla. Tanto meno di farla soffrire. Lo sai.
Mimmo Bastava fossi più chiaro.
Martino Mi stai dicendo che avrei dovuto fare esattamente quello che invece devi fare tu in questo momento: essere più chiaro.
Mimmo Pensi che dovrei aprirmi, dichiararmi completamente?
Martino Esatto.
Mimmo Sarei troppo vulnerabile. Troppo esposto. Senza difese. A quel punto mi avrebbe in pugno. E potrebbe chiedermi qualunque cosa. Non lo sopporterei.
Martino Quindi meglio adottare questi mezzucci da donnetta, no?! Che temperamento!
Mimmo No. Semplicemente valuto. E abbraccio l’offerta migliore.
Martino Le donne di strada si vendono al miglior offerente! I sentimenti non sono questione di convenienze.
Mimmo Ah sì?! Allora guarda te. Lei con te non l’ha fatto, nessuna barriera, e guarda il risultato: è in balia degli eventi. Della sua sventura. E di te.
Martino Ma io le voglio bene.
Mimmo Non come pensa lei. Almeno non come vorrebbe, non è di affetto che ha bisogno. Ne sono certo.
Martino Mi rendo conto solo ora che siete molto simili. Forse per questo siamo amici. Sai cosa penso?! Non sempre possiamo farci carico delle aspettative degli altri.
Mimmo Che vuol dire?
Martino Che se lui ti ama sarà lui stesso a dichiararsi. Altrimenti a te la scelta: ti accontenti delle sue attenzioni o lo mandi al diavolo, spiegandogli che stai cercando qualcosa d’altro. Un’offerta migliore!
Mimmo Non so.
FINE SCENA V
Scena VI - Autunno
Martino È una bambina.
Malene Non sembrerebbe.
Martino È una bambina.
Malene Lei ti ama.
Martino Mi piace fare l’amore con te.
Malene Sto iniziando a subire gli assalti notturni dei miei sensi di colpa, faccio dei sogni orrendi, non dovevamo.
Martino Era più forte di noi.
Malene Sapevo che l’avresti detto.
Martino L’ho detto. È la verità.
Malene Per voi uomini c’è un solo livello. Il nero è nero e il bianco bianco. Ma non sempre è così semplice. Le cose sono più complesse.
Martino So che le donne amano le nouances.
Malene È la mia migliore amica!
Martino È un classico.
Malene Secondo me ha intuito qualcosa.
Martino Non credo.
Malene Sei lapidario. Le donne queste cose le sentono. E io mi sento a disagio.
Martino Facciamolo adesso. Qui.
Malene Portami al mare. Voglio respirare il vento e sentirmi trasportata, leggera come una farfalla. Forse lì. (Breve pausa – si guardano) Forse lì.
Martino Dovremmo inventare una scusa.
Malene Già!
FINE SCENA VI
Scena VII – Inverno
Mimmo Non doveva. Mi ha accusato di egoismo, non doveva.
Malene E tu?
Mimmo Mi ha detto che sono capace di pensare solo a me, che lui ha una famiglia che non capirebbe, che non può permettersi passi falsi, deve pensare al suo futuro, insomma, le solite noiosissime istanze da marchettaro. Io una checca isterica, capisci?!
Malene E tu?
Mimmo E tu e tu! (Ho detto) …Che è un ragazzino. Che non vuole prendersi le sue responsabilità. Che è un farfallone, non vuole crescere, che gli piace solo divertirsi. E che io sono solo un diversivo. Un bel soprammobile, un accessorio da mostrare in talune circostanze, e da nascondere il più delle volte.
Malene Di certo non potete andare a baciarvi all’uscita dalla Scala.
Mimmo E perché no?
Malene Sarebbe sconveniente.
Mimmo Parli come una matusa.
Malene Sei stato troppo duro.
Mimmo Non credo. Ho solo detto la verità.
Malene No, invece hai fatto una bella scena madre imbottita ad arte di luoghi comuni. La verità oramai non è che un’opinione come un’altra. Dovevi aspettarti quella reazione.
Mimmo Non far leva sui miei sensi di colpa, non attacca. Tu non sei migliore di me.
Malene Che bassezze… È vero, non sono migliore di te.
Mimmo Scusami.
Malene Dovresti chiedere scusa a lui, non a me. È stato male per giorni. Sempre con la testa altrove. Sempre distratto.
Mimmo Pensi sia il caso che vada a trovarlo in ospedale?
Malene Perché, ancora non sei andato?!
Mimmo No, io…
Malene Sta’ zitto! Anzi sparisci, non voglio vederti. Va via!
Mimmo Quell’incidente non è stato per colpa mia! Lui è sempre stato un ragazzo distratto, lo capisci o no?!
Malene Prenditi cura di lui. L’ami, no?! Allora prenditi cura di lui invece di girare tra gli amici per raccattare qua e là qualche scarto di commiserazione. Qui la vera farfalla è una sola: tu. Lo sei sempre stato. Va! E prenditi cura di lui!
Mimmo No.
FINE SCENA VII
Scena VIII – Inverno
Malene Perché vi siete sposati?
Manuela Non so. Non lo so proprio. Forse ci saremmo lasciati se non l’avessimo fatto. Eravamo a un punto morto.
Malene Forse.
Manuela Dopo aver scoperto dell’aborto lui si è sentito in colpa. Ha insistito tanto…
Malene E vi siete legati per bene.
Manuela Già! Senza appello.
Malene Era quello che desideravi?
Manuela No. Affatto.
Malene Ma allora…
Manuela Forse dovrei dirglielo.
Malene Cosa?
Manuela Ho un altro.
Malene Ma è una follia, lui ti ama!
Manuela Lo so, ma mi ha fatto troppo penare. Specie quando ha avuto quella relazione con te. Un periodo orrendo, se ci penso… (Si interrompe) È un carattere debole, io lo credevo diverso. E adesso sento il bisogno di evadere. Di aria. Di aria pulita. Nuova.
Malene Se avessi avuto quel figlio non parleresti così.
Manuela Forse.
Malene Forse.
Manuela Siamo arrivati a un punto morto. Di nuovo.
Malene Un punto morto.
FINE SCENA VIII
Scena IX – Inverno successivo
Martino Morta?
Primario Non passerà la notte.
Mimmo (A Malene) Come morto?!
Malene Ha chiesto di te.
Primario (A Martino) Non deve prendersela, non avrebbe potuto fare niente. Volerà via così come è arrivata, come una bella farfalla. Non è colpa sua.
Martino Una farfalla?! (Alzando il tono) Una farfalla?! Non è una farfalla, (solo) le farfalle vivono solo per un giorno!
Primario È una farfalla. Una splendida, piccola, bellissima farfalla.
Martino E mia moglie?
Primario Sta molto male. Le complicazioni si sono verificate a causa di un intervento precedente, forse un aborto. Credo sia stato eseguito con approssimazione. I tessuti non hanno retto a questa ulteriore sollecitazione. Mi spiace.
Mimmo (A Malene) Ti spiace? Che significa?
Malene Non devi prendertela, non è colpa tua. Non avresti potuto fare niente.
Primario …Solo una farfalla può dare la vita ad un’altra…
Martino Vuol dire che… Dio, non solo la bambina, anche lei?! Lei no. Io devo stare con lei. Lo capisce?!
Mimmo Ho bisogno di lui, non raccontarmi storie!
Martino Ne ho bisogno. Possibile che non c’è nulla che si possa fare?
Mimmo Almeno dimmi che non ha sofferto, ti prego, almeno questo!
Martino Sono pronto a qualunque cosa ma perlomeno mi dia una possibilità, una speranza, facciamo qualche tentativo, dottore la prego!
Malene Non pregare me non serve.
Primario Qualcosa che potrebbe fare c’è.
Martino Bene, allora me lo dica, farò qualsiasi cosa, qualsiasi cosa…
Primario Pregare.
FINE SCENA IX
EPILOGO – un flashback
Martino Vuoi sposarmi?
Mimmo Mi vuoi?
Martino Sì, sposami. Sposami, sposami, sposami!
Malene No.
Amante giovane Volerti io? Tu vai a caccia di farfalle.
BUIO
SIPARIO
Federico Caramadre 2003
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