Adriana Mila rientra riferendo delle ire del pontefice

 

Adriana: «Monsignor Gacèt, Julia carissima, mi ritrovate affranta nel dare pronta soddisfazione alla vostra attesa e spossata, per nulla concedermi al riposo sulla via del ritorno, ma, ahimé, l’ambasciata che vi reco è funesta e perentoria, l’adiposo Borgia mio cugino mi redarguì senza misura, e pena severissime rivalse manifestò la sua inflessibile volontà di riavere al più presto Julia a Roma.
Carissima Julia, figlia mia adorata, dinanzi alla mancanza del vostro bene egli è come un bambino separato dal seno della madre, e non vuole intendere ragioni!».

Alessandro Farnese: «Che sia! A malincuore ci appresteremo a lasciar partire Julia, e pregheremo tutti per Orsino, che egli non si adoperi nel compiere alcun atto riprovevole appena saputa la notizia, o le nostre persone tutte potranno subirne le conseguenze. Che ci pensi il Papa a dipanare la matassa! Oh, insano e senile amore, infangherai l’onore delle famiglie Farnese e Orsini, e la dignità della Tiara!».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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