Il sequestro delle tre dame

La carrozza ducale fu bloccata da una pattuglia di francesi sulla strada per Viterbo, appena fuori Capodimonte. Il capitano di Carlo VIII, Ivo D’Allegre, parlamentò con Messer Anichino, incaricato personalmente dal Papa di controllare l’incolumità delle persone di Julia e di Adriana. I trenta cavalieri, poco adatti ad affrontare un reparto militare ben armato, non opposero resistenza.

Ivo D’Allegre: «Chi è colei?».

Anichino: «La dama che pare un sole con "gratia et allegrezza", più bella e più temperata di un estivo meriggio, timorosa per le sue virtù, del nobil casato dei Farnese, sposa di Orsino Orsini e favorita del Papa, accompagnata dalla suocera madama Adriana Mila e da sua sorella Girolama».

Ivo D’Allegre: «Mi rincresce, ma traversate i territori ch'ora sono sotto il controllo di re Carlo VIII, mio unico Signore cui debbo obbedienza, esse saranno pertanto condotte a fermo nella rocca di Montefiascone. Lì si stabilirà il da farsi».

Anichino: «Alla decisione della vostra forza, ma non alla vostra volontà, sommessamente mi rimetto, ma vi rammento che invero siete voi che razzolate nelle proprietà del Papa. Buon pro vi faccia!».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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