Giulia comunica la notizia del suo sequestro al Papa

Il capitano D’Allegre, ottenuto il benestare del re, fissò il riscatto in ben tremila ducati d’oro, che Julia, dalla Rocca di Montefiascone, dove le dame furono ospitate, implorò al Papa di inviare al più presto.

Julia: «Il sole impallidisce e il cielo si vergogna di mostrare il suo colore, il gallo pare nitrire e la gallina schernita si rifiuta di far vanto delle uova, oh, fantesche che urlate, portate in dono al vento la notizia del mio stato, cosicché la porti volando a Roma in minor tempo del coltellino del mariuolo, che taglia lesto la borsa e non si vede. Ecco, vedere, non ho mai veduta persona odiare se medesima com’io faccio con me stessa adesso, oh me meschina, me persa, stretta nelle mani di costoro che giurerebbero fandonie mille volte e per un sol carlino, che male ho commesso? Soffro come chi si dimena per un dolore inutile, me peccatrice, mi conforto d’esser stata in piacer mio quel che ho voluto e per questo ora è come fossi murata in un inferno».

 

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