GIULIA LA BELLA
A. D. 1494
Vengo a narrarvi di un tempo in cui il divino Amore fu spesso al
servizio delle famiglie potenti, sorellastra Gelosia la sua zavorra, mago
Controllo lo strumento di gestione delle faccende sulle cose degli uomini e
Fato immutabile lo scudiscio d'ogni ammonimento, e in tutto ciò, come nella
natura di una stagione rubata, i sentimenti e gli affari legati a doppio filo
sugli strali pungenti del potere.
Le vicende di cui qui tratteremo, raminghe e affastellate nel folto
strame di condensa della storia, saranno solo un esempio delle maniere di papi,
nobili, fattucchieri, re e alti funzionari di quel che allora non era ancora
Stato, bensì rendita terriera, modo infausto di accumular ricchezze e governar
regioni, gettando nel pozzo dei secoli a venire il diamante più prezioso di
tutti i tesori, quello che l'uomo, per sua natura, riconosce accettando certo
l'esistenza, ma che per ignorantia e strazio, non si cura di cercare. |