I Controllori della Tavola Rotonda

Copertina

DISEGNI

TESTI

Un inedito incontro tra scrittura e disegno

LIMITED EDITION

 

A proposito di…


Una ricerca estetica associata al progetto di un corso di formazione diventa motivo di stampa per questo fumetto d'autore.

L'invenzione creativa, la ricerca storica, e la progettazione, trovano una forma in un'edizione limitata, dove disegno e testo ricostruiscono una storia pensata per il cinema, raccontata in parte attraverso il fumetto, ed elaborata al servizio di una situazione propriamente didattica.

L’unione creativa di questi diversi linguaggi dell'arte, peraltro molto tecnici, da un nuovo approccio, insito nel fumetto, dell'arte del disegno, per passare alle varie tipologie di scrittura ivi contenute, hanno portato a rivisitare in un ambito variamente articolato e complesso, quelle stesse tematiche e quelle informazioni che potrebbero essere trattate anche in funzione di un risultato, di certo altrettanto esaustivo, ma sicuramente meno divertente.
In questo caso, nell’analisi delle fonti da cui attingere, è presente in maniera dichiarata, quella componente ineludibile di “gioco” che resta alla base di qualunque processo artistico, anche quando il lavoro deve necessariamente relazionarsi a questioni prettamente tecniche.
Gli episodi sono due: “Una giornata a corte” e “Giulia la Bella”.

Una giornata a corte è stato realizzato prendendo a spunto il ruolo del controllo, e traslando per gioco alcune delle sue dinamiche in una corte feudale dell'alto medioevo. Nell’episodio infatti, la narrazione accompagna, come in un piccolo viaggio, un controllore del castello in tutti i momenti più caratteristici nell’arco di una sua giornata tipo, dal mattino alla sera, al servizio di un Re.
La scrittura ci presenta gli avvenimenti con due diverse tipologie linguistiche: la presentazione delle scene descritta nelle intestazioni è fornita come fosse la sceneggiatura di un film, con indicazioni tecniche su momento e ambiente; il testo descrittivo, come fosse il pensiero del controllore in prima persona, è più vicino alla narrativa, come fossimo davanti a un diario personale.

Giulia la Bella invece potrebbe rappresentare una storia concepita in un lasso di tempo più ampio, l’anno di riferimento, in questo caso, è il 1494 e tutti gli accadimenti narrati sono realmente avvenuti e annoverati dalla storia.
Qui il ruolo del controllo viene recuperato a distanza di secoli dall’episodio precedente, e contestualizzato in una corte medioevo-rinascimentale. La scrittura che accompagna quello che si presenta come un vero e proprio storyboard (modo di raccontare le sequenze di un film), è a tratti rigorosa citazione di epistole, in altre racconto sintetico degli avvenimenti, e ancora la trasposizione di fatti storici restituiti drammaturgicamente con dialoghi immaginari tra i personaggi, come fosse per i dialoghi di un film in costume o per un copione teatrale. Tra le pieghe della vicenda, e in molti dei suoi protagonisti, spicca la figura del "controllore", più uso agli strumenti del tempo. Nella stesura del testo, tre sono le formule linguistiche che vi trovano una precisa collocazione: il racconto di genere, la ricerca storica, la scrittura cinematografica e teatrale.


I Disegni
Le ambientazioni, gli accessori e gli abiti, pur rifacendosi a fonti storiche documentate, e mantenendo la verosimiglianza di molte peculiari caratteristiche del tempo, restano opere di pura fantasia. Si noti, ad esempio, che gli stemmi nobiliari adottati sono copia presa a spunto dagli originali.

Cenni storici
La trasposizione in sede storica della gestione e del controllo del territorio non è certo cosa semplicissima, anche se dalla ricerca emerge che prende forma già col feudalesimo una gestione delle risorse ambientali e delle rendite patrimoniali controllata a partire dalla periferia verso il centro, e crescerà strutturalmente in termini di “controllo ecclesiastico” già dall'età carolingia, all'epoca infatti i "missi dominici" erano gli inviati che Carlo Magno incaricava di controllare l’operato dei conti nelle diverse province dell’impero. Costoro erano muniti di ampi poteri, solitamente rappresentati da un conte di palazzo o da un vescovo, a riprova del ruolo fondamentale che il personale ecclesiastico, per le sue capacità culturali, svolgeva nell’amministrazione carolingia. Tuttavia non si deve pensare a un controllo amministrativo efficiente e sistematico, svolto da funzionari anonimi e pienamente fedeli; i missi non erano inviati ogni anno in province diverse, né frequentemente sostituiti, ma ognuno di loro aveva un proprio ambito operativo, una vera e propria circoscrizione, il missaticum, in cui operava di solito per tutta la vita.
Ciò che più contava, il missus era scelto solitamente fra i personaggi eminenti della regione da controllare, e se si trattava di un vescovo, gli era di solito affidato il controllo della sua stessa diocesi; come e più dei conti, insomma, i missi non erano tanto gli esponenti di un apparato burocratico centralizzato, quanto mediatori fra il governo dell’imperatore e i suoi interessi e gli interessi delle aristocrazie e delle chiese locali di cui gestivano il controllo.
Altro esempio può esser dato dai “ministeriali”, ovvero tutti coloro che il padrone investe di un compito, il ministerium appunto, anche se in questo caso, oltre a sovrintendere a un qualche servizio domestico, potevano amministrare una proprietà fondiaria o riscuotere le imposte o rendere la giustizia in uno o più villaggi. Questa prassi, ad esempio nelle Fiandre, darà poi origine ai cavalieri.
Nel '500 questi poteri, seppur provenendo di base da una situazione ambientale già predisposta, vengono per lo più accentrati e raccolti nelle mani di famiglie ricche e potenti che usano assicurarsi equilibri politici e alleanze con matrimoni e investiture, dando luogo, soprattutto col potere temporale dei papi, a una delle pagine più caratterizzate dal nepotismo che anche la storia della curia romana ricordi. In quest’ambito è sicuramente riscontrabile il ruolo centrale di chi era chiamato a controllare questo o quello, dai registi di corte ai fiduciari, dalle dame di compagnia agli ecclesiastici, in ogni fascia o livello di potere esisteva la figura insostituibile del consigliere, ufficioso o ufficiale, in un periodo in cui la legge, la politica, i sentimenti e il denaro erano tutte pedine della medesima partita.

Il seminario.
"I Controllori della Tavola Rotonda" è stato progettato e inserito all'interno di "Lezioni ad Arte"; un seminario didattico della Hermes Art Studios per un corso di formazione.
Il seminario è strutturato sulla base di un approccio didattico al mondo di alcuni linguaggi artistici, con dimostrazioni derivanti da esponenti di vari settori.
All’interno delle discipline della “creatività” viene dato risalto da una parte alle possibili “letture” di un’opera, fornendo nozioni base sugli schemi complessi da cui essa prende forma, dall’altra con degli esempi concreti, ovvero mostrando il “prodotto” finale di un lavoro di tipo creativo. I lavori presentati nascono dal materiale fornito dall'ente o dalla società oggetto di ricerca, i cui spunti, rielaborati tecnicamente, si trasformano in “opere dell’ingegno creativo”.
In questo senso la stessa serata di "performance", nel suo insieme, è da considerarsi come un meccanismo complesso, che lavorando sui fondamenti della comunicazione, fornisce chiavi di lettura per un approccio sia metodico che ludico ai processi creativi.

 

Alcuni dei temi affrontati nel seminario: il "dato" o informazione (dato di input), ovvero la singola parte rispetto a un insieme codificato; la creatività nell’interpretazione di un dato in arte (i temi vengono resi con degli esempi concreti grazie a interventi diretti di alcuni artisti). Ogni intervento di ordine pratico è inquadrato dal punto di vista teorico e contestualizzato rispetto alle finalità generali del seminario. Col contributo di diversi esponenti di più discipline artistiche, e la spiegazione delle modalità di gestione dei dati sensibili, si assicura un quadro completo finalizzato alla creazione di un’opera in ambito tecnico.


L’accostamento tra gestione e applicazione delle informazioni in arte è una chiave di lettura ulteriore per un approccio creativo a qualunque lavoro che implichi la gestione di strumenti complessi e l’interpretazione di informazioni.
 

 

IL FUMETTO
"Una giornata a corte"
"Giulia la Bella"
Note...

 

IL SEMINARIO
In generale
I temi
Note sul fumetto
Video

 

 

WEB LINK AUTORI
Paolo Pero
Federico Caramadre
Copyright



 

 

Gandolfo detto Rudolf

 

 

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Alessandro Farnese

 

 

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